Il Risotto Dedicato ad Amatrice

Il Risotto Dedicato ad Amatrice

Ne avevo sentito parlare e lo avevo giudicato male: il Risotto “all’amatricina” mi sembrava infatti un plagio un po’ volgarotto, anche se motivato da nobili intenzioni di beneficenza. Però, però poi l’ho assaggiato e mi è piaciuto assai ed ora sostengo che debba rimanere, vivere. Magari con un nome suo, che ricordi ma non dica.

Il mio, per esempio, si chiamava Omaggio dal Piemonte per Amatrice ed era un ottimo risotto fatto saltare col grasso del guanciale, bagnato con brodo di biancostato, a metà cottura addizionato con salsa di pomodoro e poi mantecato con una fonduta di pecorino fresco e a guarnire ritagli di guanciale passato al forno. Ottimo! Chiamarlo Risotto per Amatrice oppure Piemonte Amatrice o ancora Omaggio ad Amatrice? Non so, ma merita di rimanere vista la sua bontà!

Lo aveva cucinato, alcune sera fa, un team di giovani cuochi al Vecchia Biglia di Domodossola, due dei quali Danilo Bortolin e Maurizio Pozzoli, per l’Accademia Italiana della Cucina, per la serata conviviale dedicata alla Cucina del Riuso. Una bella serata in cui sì è mangiato bene: Cappon Magro Oggi; il Risotto, le polpette Mondeghili, broccoli e patate di Beura; e un delizioso Pudding, fichi caramellati e gelato alla crema, realizzato con le brioches o i panettoni avanzati. Con il caffè, quadrati di Torta del Pane che in zona è il monumento al riuso alimentare.

Si è bevuto bene: un Prosecco doc Millage de La Marca di Oderzo; un insolito bianco (fresco, citrinico e financo allappante sul finale!) Gavi docg Amerio Rocco da Canelli; un Barbera d’Asti docg sempre di Amerio. In chiusura un dolce ma non stucchevole malvasia di Casorzo docg Brigantino di Accornero, da Vignale Monferrato.

Che dire, infine? Che il “Risotto all’Amatriciana” era proprio buono! Che lo riassaggerei ancora volentieri…

Visite: 1375

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *