Risotti sul Lago 2025: trionfano i Vigili del Fuoco volontari di Omegna

Cinque risotti in gara, tra creatività, tradizione e tanto sapore. In giuria il sottoscritto (per nome e per conto di Slow Food Verbano e Cusio) ma anche il sindaco Daniele Berio, lo chef Andrea Cane, il foodblogger Riccardo Franchini ed Emilia Gazzola dei Volontari del Soccorso.

È stato il risotto dei Vigili del Fuoco volontari di Omegna a conquistare la giuria dell’edizione 2025 di Risotti sul Lago, l’atteso concorso gastronomico che si è tenuto ieri sera nei giardini pubblici di Omegna.

Cinque i risotti in gara: Gnomi del Mastrolino, ABLO, Pro Agrano, Pro Cireggio e, appunto, Vigili del Fuoco volontari di Omegna, che hanno vinto con un piatto a base di formaggio caprino, nebbiolo e pere, servito in cialda di parmigiano.

Personalmente l’ho valutato positivamente, anche se ho trovato che la cialda non si rompesse facilmente e che l’abbinamento frutta-formaggio fosse ormai un po’ “classico”, già visto. A farmi riflettere, però, è stato lo stesso Andrea Cane: mi ha mostrato un articolo recentissimo su Gente che parlava proprio di lui come “re dei risotti” e citava un suo piatto storico, il risotto della mia valle, dedicato alla Valle Strona e realizzato alla fine del millennio scorso con caprino e pere. In effetti, quella combinazione dolce-sapida funziona sempre, e qui era ben equilibrata.

Il secondo posto è andato agli Gnomi del Mastrolino, con un risotto ai porcini, guarnito con porcini fritti. Era quello che personalmente avevo preferito: molto piacevole, saporito ma ben bilanciato, un piatto che avrei voluto vedere vincere.

Terzo posto per ABLO, che ha presentato un risotto con crema di porcini e sfilacci di carne di manzo a lunga cottura. Anche questo molto buono, un piatto completo, quasi un piatto unico: importante, ma comunque equilibrato.

Più complessi da valutare gli ultimi due. La Pro Agrano ha proposto un risotto ai mirtilli e gorgonzola molto ben presentato, ma secondo me troppo denso di sapori e di grasso, forse anche per via della mantecatura. La Pro Cireggio, invece, ha presentato un risotto molto saporito e ben cotto, ma a mio avviso troppo intenso, troppo impegnativo: un gusto forte, che rischiava di sovrastare tutto.

Nel complesso, i risotti erano tutti ben fatti: i difetti non stavano nella cottura o nella tecnica, ma piuttosto nell’impegno gustativo, nella scelta di sapori molto marcati. Questo non significa che non sarebbero stati apprezzati in un altro contesto, ma in una degustazione comparata le sfumature fanno la differenza.

È stata una bella iniziativa, piacevole, curata e ben organizzata. Mi ha fatto davvero piacere far parte della giuria insieme al sindaco Daniele Berio, allo chef Andrea Cane, al foodblogger Riccardo Franchini e a Emilia Gazzola dei Volontari del Soccorso di Omegna. Se dovesse capitare di nuovo, parteciperei volentieri. Complimenti ad ABLO e a tutte le associazioni in gara per la passione e la fantasia messe nei loro risotti.

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