Riccardo in baracca

Anni fa, ma sembra ieri, c’era ad Omegna un bel wine bar: l’Orwell Café. Dove si mangiava e si beveva bene. Il locale ora è chiuso e il proprietario, Riccardo, è anni che è fuori scena, inseguito da problemi che non so. A me manca, però, il suo locale. Magari depurato dal piglio snob che lui aveva. Un locale dove si possano bere dei buoni vini, al giusto prezzo, mangiando altrettanto bene, senza disdegnare il gusto rispetto alla fama…

Lo stile un po’ ricercato mi aveva sempre indotto a guardare con sospetto i marchi, le griffe che lui amava citare (non i vini, le griffe) fra cui un misterioso scioglilingua: Baracco de Baracho. Di cui sospettavo un’esistenza solo onirica.

Invece mi sbagliavo. A distanza di anni, dalle segrete cantina della mia scuola sono apparse alcune bottiglie di Dolcetto d’Alba Saraceno Baracco de Baracho del 2009. Un vino assai piacevole: profumi radi di legno e di confettura di frutta, caramello e altro; in bocca asciutto, equilibrato, struttura piacevole. A me e agli ospiti a cui è stato servito ha fatto una bella impressione.

Un brindisi l’ho pensato per Riccardo che mi auguro sia sereno e un po’ meno snob in fatto di vini. Però, almeno in questo caso, aveva ragione.

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