Prodromi di tempesta

Così diversi nello stesso posto, nello stesso momento: c’è chi è un po’ stanco e un po’ nervoso, chi involuto, chi irritato leggermente, chi sereno, chi speranzoso… ci troviamo da Andrea per un ultimo, ulteriore brindisi pre natalizio. Andrea è un po’ “brasato” e ogni tanto punzecchia l’altro Andrea, che –invece- fresco fresco parla del lavoro che –forse- inizierà a gennaio. Andrea ha invece un extra domani e dopo domani. Arriva da settimane di intenso lavoro (compresa una serata dedicata agli champagne che ha avuto buon successo). Intanto fa correre papà e fratello Alberto: consegne, ultimi cesti, vino, ancora vino… Sempre vino. Giorgio, un amico di Biella, sta un po’ compito in disparte e parla di lavoro: quello vecchio, faceva il cameriere, e quello nuovo, lavora in banca. Matteo pensa, e ce lo dice, come sempre, a rimorchiare ragazze: occasioni perse, occasioni che si prospettano… positivo. Riccardo, ogni tanto, legge un po’ irritato il telefonino… Per qualche decina di minuti ci guardiamo intorno, senza sapere bene che fare. Poi si apre una bottiglia di Joan Raventòs Rosell, Vall Ventos, spumante brut metodo classico dalla Spagna (ci sono stato a visitare quell’azienda, una valle ventosa del Penédes: bellissima). Lo importa Gianni. È buono, fresco, sa di fiori e di frutta. In bocca è morbido, facile. Cominciamo a scioglierci. Riccardo intervista Andrea per un articolo; Andrea fa scherzi ad Andrea; Matteo parla di fanciulle in fiore. Gianni parla e si inserisce. Breve discussione e poi si apre un Cremant di Bourgogne Rosé Charmelieu, mix di vino da uve gamay e da uve pinot nero. Un metodo classico con tante bollicine e un bel colore. Sulla bottiglia c’è il minuscolo logo che proibisce alle donne incinta di bere vino. Curioso. Ha profumi di frutta (ciliegia, prugna rossa, pesca…), di crosta di pane… In bocca è fresco, magrolino… corre via. Si incomincia a parlare di Sanvino: come organizzarlo, dove: perché non sul lungolago? perché non in centro?… invitare tre aziende o più… Poi, il telefonino lampeggia, Riccardo si scusa e un po’ imbarazzato dice di dover andare. Andrea apre una bottiglia di Champagne Ayala Brut (12°) che facciamo appena in tempo a trangugiare: è buono, un buon champagne… Che altro dire: in macchina Riccardo infila un cd ed ascolta a volume sostenuto una cantante, Charlotte Gainsbourg: “Everythingh i cannot see”… tutto non si può vedere, tutto non si può capire…

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