Polenta d’Estate

Fa molto caldo in questi giorni, anche in questo estremo lembo d’Italia dove abito. A Nord. Per cercare frescura abbiamo partecipato all’iniziativa di Musica in Quota, ieri. Si trattava di raggiungere un rifugio all’Alpe Parpinasca all’imbocco della Valle Vigezzo e ai confini del Parco Naturale della Val Grande, a 1200 metri d’altezza. Lì bella musica en plein air e poi pranzo sui tavoli all’esterno. Di fresco poco o nulla, sudore tanto e niente ombra sopra i tavoli, con un sole battente che ha sconsigliato molti dal fermarsi a pranzo. E poi che desinare! Polenta calda con tapelucco caldo (carne trita di asino o di manzo stufata) e gnocchi e forse c’era anche l’immancabile cervo (ma ho smesso presto di memorizzare e di chiedere: cibo troppo caldo per una giornata siffatta! Mah!). Mentre caracollavo verso il basso, riflettevo con i miei compagni d’avventura: ma è possibile che nei rifugi, nelle trattorie di montagna facciano sempre le stesse cose, senza neppure guardare la stagione, il termometro? Polenta a luglio? Tapelucco? Cervo? Ma non sarebbe stato meglio un’insalata mista, frutta, carpaccio…? Sì, lo so: è l’effetto turista: chi va al mare vuole mangiare il pesce al di là di ogni ragionamento (fermo pesca, divieti, stagionalità…), chi va in montagna vuole mangiare “alla montanara”, polenta, salumi, formaggi… senza badare a stagioni e a nuovi costumi alimentari. Sarà! Io intanto dico che, visto che i cibi nei rifugi arrivano dal basso, si potrebbe fare altro. Anche meglio: insalate miste con dadolata di pane nero e formaggi, fette sottili di pane nero con verdure e condimenti freschi, pasta fredda in stile, polenta alla piastra, frutta… altro. E poi diciamocelo tutti che la polenta (se non è quella poca che fanno a Beura) è di un altrove vago e spesso istantanea; la carne idem (pochi allevamenti per carne in zona e tutti dedicati a pochi rivenditori) e così per quasi tutti gli ingredienti… Allora, perché non ragionare un po’ con le stagioni? Perché ostinarsi con una presunta tradizione? Già, perché?

Visite: 3287

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *