Piacere Kosios, piemontese

Il primo piemontese si chiamava Kosios e viveva sul Lago Maggiore circa sei secoli prima di Cristo. Viveva nella zona fra Castelletto Ticino e Sesto Calende, civiltà di Golasecca; e beveva vino o birra. Il dubbio rimane. Kosios, o Cosio o Chosioiso come riportano altri testi, si è infatti fatto seppellire con il suo bicchiere in ceramica nera. Il suo nome scritto in alfabeto etrusco. Il bicchiere, oggi conservato a Torino, è la prima testimonianza onomastica di un abitante dell’attuale Piemonte. Lui era un “leponzio” benestante, dato che possedeva un proprio bicchiere, e beveva certo vino. Questo perché alla sua civiltà golasecchiana è ascritto il merito di aver portato al Nord la coltivazione della vite all’etrusca, cioè con legami alle piante e potature. Poco più a nord, a Gravellona e ad Ornavasso, in un’altra necropoli si sono trovati dei vasi a trottola. C’è chi dice antesignani dei moderni decanter: si bevevano già dei vini rossi ricchi di tannino? Nebbioli? Forse. Ma forse nel bicchiere Kosios beveva anche birra, amarognola, moderna. Nella stessa zona, infatti, a Pombia, in una sepoltura un po’ più recente, gallo romana, si è trovata traccia della prima birra luppolata della storia (alla faccia dei tedeschi e delle loro badessa): una birra che viene celebrata ancora oggi, con una produzione dedicata e manifestazioni ad hoc. Sarebbe piaciuta a Kosios? E cosa avrebbe detto dei vini piemontesi di oggi? Inutile quesito. Alla tua Kosios! Al tuo bicchiere autografato ed ai nostri anonimi!

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