Phytoalimurgia pedemontana

La fitoalimurgia rappresenta un approccio scientifico (botanica applicata) all’alimentazione con le piante selvatiche ed è parte dell’Etnobotanica.
Il termine risale al 1767, quando il medico e naturalista fiorentino Giovanni Targioni-Tozzetti, sopravissuto ad una grande carestia nel 1764, scrisse il libro “De alimenti urgentia” allo scopo di aiutare la popolazione in momenti di carestia. L’etimologia del termine può essere fatta risalire a tre vocaboli greci:
• phytón = pianta
• alimos = che toglie la fame
• ergon = lavoro
Dopo Targioni-Tozzetti diversi ricercatori si sono occupati di fitoalimurgia.
Oreste Mattirolo, presidente dell’Accademia di Agricoltura di Torino, preoccupato per le conseguenze della prima guerra mondiale sulla produzione agricola, studia e assaggia tutte le piante alimentari spontanee del Piemonte. Nel 1918 presenta i risultati della ricerca all’Accademia in una memoria, “Phytoalimurgia pedemontana“, che racchiude un piccolo tesoro di conoscenze botaniche e di tradizioni popolari.

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