Ad Alzo con Filippa

Una telefonata, una richiesta curiosa ed eccomi là per conto dell’Ecomuseo Cusius, con Filippa Lagerbäck a parlare di prodotti e cibi locali, sul Lago d’Orta. Ad Alzo di Pella, nella sede della Famiglia Alzese. Lei è in giro in bicicletta e sta girando alcune puntate per un canale di Sky dedicato alla bicicletta. Ed io che le parlo di formaggi vaccini, di pane nero di segale, di torte del pane, di mortadella di fegato, di sanguinacci (“anche in Svezia li facciamo”), di altezza (“io ero la più alta a scuola”), di golosa focaccina dolce di Nonio (che sembra apprezzare molto)…
Alle nostre spalle, oltre il muro, la ripida parete della Madonna del Sasso; scalata la prima volta da due borgomaneresi, Signini e Lissoni, nel 1960. Poco più in là, il piccolo borgo di Boleto, dove Vittoria Sincero (“Dal Riso al Rosa”, Eda 1976) testimonia una ricetta che ci ricorda molte cose: che si mangiava con meno coscienza alimentare; che la cucina era più creativa, ma spacciata come tradizionale; che dei prodotti locali poco importava (ma c’erano?)…
E così, se io e Filippa con una macchina del tempo fossimo tornati al 1973/74 giù di lì, avremmo potuto assaggiare i Bucatini alla Gianni (dal nome dell’allora chef Gianni Trovato del ristorante Boletus) fatti così: si scioglie del burro e si cuoce insieme del guanciale di maiale a fette; poi si aggiunge della panna, del formaggio grattugiato, delle olive tagliate, tuorli d’uovo sbattuti con la panna, e tartufo nero tagliato a lamelle. Infine si condiscono i bucatini facendoli saltare in padella. Cosa vi ricorda? Cosa c’è del Lago? E delle montagne lì intorno?

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