My “first Rivella”

Ieri sono stato a Basilea, anzi in una cittadina lì vicino chiamata Riehen. Dove si trova uno degli orti coltivati dall’associazione Pro specie rara, che tutela la biodiversità svizzera. Abbiamo fatto una tale scorpacciata di uva spina, di ribes e di lamponi (le fragole ci sono sfuggite, accidenti, per pochi giorni!) da avere la pancia tesa. Il viaggio è stato lungo, ma ne è valsa la pena: non solo per la scorpacciata, ma anche per ciò che abbiamo appreso, visto che presto sorgerà anche sul lago d’Orta, ad Ameno, un simile giardino dedicato ai piccoli frutti. Non male, davvero.

Fuori dalla stazione di Basilea ho fatto la prima conoscenza con un’altra particolarità svizzera, la Rivella. Una bevanda analcolica, gasata, piacevole e ricavata dal siero del latte. Visto che ne hanno tanto, hanno inventato un suo nuovo utilizzo. Geniale. È una bevanda tipicamente ed intrinsecamente svizzera, come lo sono per noi il vino, il campari, il martini, il fernet, la spuma, la cedrata… Io ho bevuto la versione classica, etichettata in rosso, che profumava di medicinale (leggero) ed in bocca era subito dolce, ma appena dopo resa fresca dall’anidride disciolta; sapore di agrumi, limoni, pompelmi. Fresca e piacevole.

Magari non da abbinare ad un piatto di rosti e fegato di manzo, come ho fatto io: sarebbe stato meglio un vino bianco o un rosso leggero, ad occhio e croce.

rivella

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