Moratoria per il Devero

 

Permettetemi una divagazione. Una divagazione locale, per cui chiedo scusa un po’ a tutti i miei lettori. Niente cibo né beveraggi. Ma solo una piccola cronaca della mia regione umana. Domenica, mi dice Monica, la polizia fermava gi automobilisti che andavano al Devero: parcheggi pieni, strade intasate, problemi di sicurezza… e, aggiungiamo noi, ristoranti strapieni su più turni, gente ovunque, soprattutto dove è facile arrivare. Così, un vecchio alpeggio, molto bello, d’estate (ma anche in altri periodi) diventa affollato come “Rimini” (lo scrivo fra virgolette perché non so davvero se sia così). Fa il paio con altre località a me vicine: Orta San Giulio, Stresa… Invivibili e violentate dal turismo di massa (che è bello e fa reddito, ma se non è troppa massa).
Fra le altre cose, non spaventa il costo elevato dei parcheggi, né la bruttura delle strade (a proposito, ma i soldi dei parcheggi a cosa servono? Le gallerie in terra battuta sono lì da anni!). Un fenomeno di massa che fa il paio con l’esplosione social: ovunque foto del Devero, della sua frazione Crampiolo… ovviamente senza la gente che le affolla nei giorni festivi, il rumore, i disagi, lo sporco… più sogno che cronaca.
Ecco, io proporrei una moratoria internet sul Devero: vietato parlarne, vietato postare foto ingannatrici… parliamo d’altro. Parliamo di altri alpeggi, di altri luoghi di montagna belli, meno conosciuti, proviamo a fare comunicazione e non condivisione. Diamoci un impegno morale di sgonfiare il Devero e di dare un po’ di aria ad altre, belle località montane del VCO. Davvero un cambiamento di rotta. Prima ce il giocattolo si rompa.

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