L’Asti Secco mi piace, ma non mi piace il suo nome: “Asti Secco” che mi ricorda il suo modello, il “Prosecco”. Suona quasi come plagio, ma è un buon prodotto. Mi piace e piace. Ho assaggiato, per primo, l’Asti Secco di Donna Lia, buono, ma ancor meglio quello di Acquesi, quello di Sarotto e di Boso… per me; quelli che ho assaggiato. Meglio chiamarlo Asti Brut: è buono ed ha una sua personalità, non è un volgare plagio. Semmai la risposta ad una tendenza di mercato.
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