Corpi Ribelli e Cappelli di Feltro

Il mio blog sta diventando un triste cimitero.

Ieri mattina mi avvertono della morte di Mario Camera, ottantenne giornalista di Omegna e del Lago d’Orta. Persona cordiale e simpatica, con cui condividevo il piacere per i cappelli (quello grigio di feltro di coniglio lo abbiamo scelto insieme al mercato) e per brevi chiacchierate davanti ad un caffé, in piazza (ma quanti me ne avrai pagati Mario?). Scriveva con passione ma era una scrittura espressionistica più che logica; faceva le radiocronache di calcio con voce roca ed inciampi di lettura, ma piaceva comunque per la passione che ci metteva. Se lo rincontrerò, gli dirò che il suo è stato eroismo localistico: dare voce alle microrealtà locali, con passione e pochi denari. Un bel personaggio della provincia italiana.

Mario Camera foto VCO Azzurra TV

Nella serata, bicchierata della scuola al Giardinetto di Pettenasco (sulla terrazza) e Silvia che mi ricorda Antonella, morta nei giorni duri del Covid 19: “forse un embolo. Il cuore si è fermato”. Ricordo la sua figura curva e sofferente mentre cercava di salire le scale col fiato spezzato. La voce e il ragionamento lucido che uscivano da un corpo provato. Con nostra sorpresa.”Sì -mi ha ricordato, Silvia- diceva sempre che il suo corpo non l’amava!”. Ecco, non l’amava. Ma la sua anima sarà immortale. Baci professoressa Simonotti.

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