Le Saponette in Via di Estinzione

Le Saponette in Via di Estinzine

Negli alberghi sono oggetti assai volatili. Non particolarmente gradevoli o profumati d’esotiche fragranze. Ma sempre presenti e generosamente dispensati. Le saponettine d’albergo sono così: dalla vita corta o lunghissima. Ogni volta che vado a dormire fuori, infatti, ne uso una per il lavabo ed una per il bidet. Ed entrambe, immancabilmente, sono gettate via dalla donna delle pulizie. Che siano più o meno usate. Uno spreco. Infatti, da tempo, cerco di imboscarle, perché non siano buttate via. Le riutilizzo, e se avanzano, le porto a casa. Anni fa, mi piaceva portare a casa le saponettine ancora imbustate, quasi un gadget, un souvenir. Ma poi rimanevano per anni nei cassetti e dunque ho smesso di prenderle: occupavano spazio e non le usavo. Collezionarle, poi, neppure a pensarci.

Una sorpresa, dunque, trovare un albergo che non te le cambiava. Anzi che, con un minimalismo antigenico, neppure te ne dava due. Nel cestino del bagno: una salvietta umida, due bottigliette di shampoo, una saponetta. La stessa, dunque, l’ho usata per le mani, la doccia (due bottigliette mi fanno un baffo) e in seguito per il bidet. Immaginavo che il giorno dopo, la lisca avanzata sarebbe stata sostituita. Invece no. Nessun cambio di saponetta e neppure di shampoo. Il secondo giorno l’ho esaurita, sfidando i germi: lavabo, doccia e bidet.

Ed ora non so se nell’albergo Parco Augusto, una non male struttura termale, a Terme Vigliadore, Messina; ecco, non so se la politica sparagnina della struttura mi abbia fatto piacere o meno. Nessuno spreco, infatti, ma anche un po’ d’imbarazzo igienico…

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