L’altro ieri, come dichiarato, ho festeggiato anch’io la Giornata Mondiale delle Cucine Italiane, cucinando e mangiando (con gran piacere) un piattone di Tagliatelle alla Bolognese. Niente di ricercato, per carità: le tagliatelle erano della Buitoni, il ragù l’ha preparato Monica, la salsa di pomodoro è quella che faccio ogni anno con degli amici… Ma visto l’atmosfera festaiola, ho deciso di aprire una bottiglia particolare. Una bottiglia che mi è stata data da Giorgio prima di Natale. Voleva che l’assaggiassi ed esprimessi un parere. Si trattava di un vino novarese prodotto da un nuovo, nuovissimo produttore (mai sentito, confesso), amico suo. Ho aperto un Colline Novaresi Nebbiolo doc del 2007, 13,5°.
Azienda Fontechiara di Borgomanero. Paese di cui non conoscevo le doti enoiche, celebrate anche sull’etichetta della bottiglia: "molta felicità sia agli uomini che nascono dove si trovano i vini buoni" (Leonardo Da Vinci). Molta felicità ai borgomaneresi, dunque. E molta felicità a noi che abbiamo assaggiato un buon vino, anche se decisamente plasmato dalla barrique. Lo abbiamo infatti annusato ed abbiamo sentito subito un bouquet semplice e potente, dove si evidenziavano i profumi di legno, note resinose, forse fiori ma non dolci, forse frutta rossa… in bocca era asciutto, leggermente allappante, fresco, con una nota mescolata di dolce alcol e caffé nel finale…L’Azienda si presenta bene, dichirando di usare tecniche biodinamiche in campagna, di coltivare solo uve nebbiolo e vespolina. Di questo nebbiolo, ci comunica anche la composizione: 100% nebbiolo, 13,64 % vol. di alcol, 1,2 gr fruttosio per litro, 29,22 gr/l di estratto secco, Ph 3,6 e solforosa bassa: 61 mg per litro. Davvero una bella carta di identità per un vino buono, proprio non male. Anche se con le tagliatelle era un pochino esagerato… Forse sarebbe stato meglio con il Tapulon, piatto tipico di "Burbané".