Andrea mi gira una mail: reduce da una sessione di degustazione vini, fra tutti ha addocchiato un brunello di montalcino riserva docg 2006. Uno fra decine. Ma questo gli era sembrato particolarmente buono e lo aveva detto agli organizzatori del banco di assaggio, consigliandoli anche di aspettare ancora un paio di anni, prima di venderlo. Questi lo avevano ricambiato con regale indifferenza. Poche settimane dopo,mi gira la mail mandatagli dagli organizzatori, in cui si legge:
“il noto giornalista James Suckling ha recensito tutti i Brunello Riserva 2006 e alla Cantina di Montalcino ha dato un riconoscimento molto importante che vi allego in calce ed in allegato”.
E, in effetti, si legge che , il “Februray 2nd, 2012”, lo ha assaggiato definendolo così: “Aromas of plums, spices, mushrooms and ginseng. Full-bodied, with silky tannins and a blackberry and black cherry aftertaste. Best after 2013. 91 pt”.
Capito? “Lo dice lui è legge. Lo dico io, che “pirla” non sono, e nessuno mi considera”. Giusto Andrea, ma è così. Tutti i degustatori sono uguali ma qualcuno è più uguale degli altri…