La Biodinamica? Una religione travestita da agricoltura…

Scettico per ruolo, mi portano ad una conferenza su “Le influenze lunari” a Baceno, valle Ossola. Ieri sera. La conferenza era tenuta da Ivo Bertaina, presidente di Agribio, ed organizzata con denari provenienti dal Piano di sviluppo rurale Misura 111.1 A “Formazione nel settore agricolo ed alimentare”. Soldi dell’Unione dati alla Regione Piemonte e spesi per i contadini locali per “Ottimizzare i tempi per le semine in agricoltura biologica e biodinamica”. Dico tutto ciò, perché –a mio parere- più che di agricoltura si è parlato di religione. Almeno nell’incontro a cui ho partecipato io. E non so se questo sia giusto; non so se sia giusto spendere soldi pubblici per propagandare fedi religiose travestite da pratiche agricole. Com’è la biodinamica.
Premetto che io ero andato per sentire qualche spiegazione logica sulle supposte influenze lunari in agricoltura. Tutti sostengono che la luna abbia un ruolo importante, citando tradizionali pratiche agronomiche, il ciclo delle donne, le maree… ma mai che uno mi dia uno straccio di spiegazione logica, sia pure irrazionale. Speravo che ieri sera qualcosa mi fosse detto… Invece mi hanno detto molto di più.
Il signor Bertaina, infatti, ha fatto una lunga e sgangherata prolusione (iniziata alle sette e mezza di sera e finita due ore dopo) in cui saltabeccava dalla cronaca nazionale al terrorismo alimentare (Letta, Prodi e altri tutti al soldo delle multinazionali del seme o dell’alimentare), da ingegnose ricostruzioni storiche (la Terra fino a cinque mila anni fa era coperta di nebbie e le stelle non si vedevano) a riferimenti religiosi, dai buchi neri (da dove arriva la vita) alle costellazioni… Ciò che ha fatto non era altro che una pedissequa ed acritica ripetizione del pensiero di Rudolf Steiner, fondatore della fede religiosa sincretistica dell’antroposofia, infarcendo i riferimenti con battute scontate e linguaggio scatologico. In sintesi, rileggo i miei appunti, presi fra uno sbadiglio e l’altro, ha detto che “la vita viene dalle stelle”, per l’esattezza “dai buchi neri” e attraverso “una forza morale” arriva sulla terra, dove viene accolta solo se c’è “l’humus giusto” per riceverla. Che forza sia, però, non è dato di sapere: ci devi credere, appunto, come ad una fede religiosa. La luna? Solo uno dei passaggi intermedi di questa energia cosmica fonte di vita e legame olistico fra uomo ed universo. Idea affascinante, ammetto, ma in questa fase (cioè senza prove scientifiche) pura fede religiosa. Ci crede anche lui, quando dice che noi siamo momentanea forma di una sostanza cosmica? Noi, dunque, non esistiamo: esiste appunto questa energia cosmica di cui tutto è parte. Un panteismo cosmico, direi. Ci crede anche lui?
E l’agricoltura? Bah!? Io alla pausa me ne sono andato. Dopo Bertaina avrebbe spiegato il calendario astrale della biodinamica: quando piantare e cosa, il rapporto fra i segni… tutte cose che –absit iniuria verbis- mi sembrano ancora una volta far parte di una religione piuttosto che di una pratica agronomica. Per tanto così, si potrebbe proporre d’innaffiare con l’acqua di Lourdes, o spargere la sabbia della Mecca o le ceneri di qualche santone indù…
Mentre stavo uscendo, ho incrociato una mia conoscente che si occupa di medicina naturale, omeopatia e cosucce simili e mi ha chiesto cosa facessi lì. Le ho detto di essere incuriosito dalla biodinamica in agricoltura, che credo essere solo una pratica agronomica biologica. “No” mi ha detto: “c’è molto di più”. Oh sì, avrei voluto risponderle “c’è la vita che arriva dai buchi neri, ci sono le corna delle mucche che fanno da antenne, ci sono le stelle che influiscono la nascita delle piante”. Ma in realtà sono stato zitto e mi sono girato dall’altra parte. M’interesso di agricoltura e di vini, di cibi e di alimentazione. La religione, per me, è un fatto privato. Il mistero dei misteri. Mi fa specie che sia confusa con l’insalata.

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