In Treno Più Spesso

Forse Bisognerebbe andare in treno più spesso; magari un treno locale non un’alta velocità. Mi spiego, domenica sono andato a Bologna a vedere la mostra su Che Guevara a Bologna e sono tre le cose che mi hanno colpito molto: in primo luogo Bologna che è diventata una città turistica, in maniera anche parecchio abbondante. Cosa inaspettata; due, l’estremo caldo che fa e che è ben oltre le soglie della normalità di una volta. Le città rischiano di diventare veramente invivibili; la terza cosa che si collega al referendum appena svolto, appena fallito: quella degli extracomunitari. Mi spiego: sia all’andata sia al ritorno sul nostro treno Intercity abbiamo fatto conoscenza in diretta con alcuni personaggi poco graziosi: giovani dalla pelle leggermente più scura, forse magrebini, in evidente stato di alterazione, che ascoltavano musica ad alto volume, canzoni per me incomprensibili, e che si muovevano nel rumore, fregandosi degli altri e del treno stesso; gente che sputava per terra e gente che si divertiva ad aprire e chiudere la porta perché doveva parlare con l’amico, rallentando la partenza del treno stesso. Ecco probabilmente chi vive a contatto con queste persone che uniscono alla naturale giovanile irruenza un substrato culturale nuovo, inquietante. Ecco forse un viaggio in treno ai nostri politici di destra e di sinistra farebbe bene. Meglio a quelli di sinistra, più teorici che pragmatici.

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