Imbarazzato dal Sulin

Ero un po’ imbarazzato, lo ammetto, quando Fausto mi ha portato la bottiglia del Sulin destinata alla mia persona, al mio assaggio. Il Sulin è il barbera (o la barbera?) che si è aggiudicato il Quarto Concorso Internazionale del Barbera. L’imbarazzo deriva dal fatto che io dovrei conoscere uno dei due fratelli dell’Azienda Agricola Sulin di Grazzano Badoglio che si è aggiudicato il premio con una Barbera del Monferrato 2007, Mauro e Fabio Fracchia. Dovrei, perché li ho conosciuti venti anni fa, durante una giovinezza per nulla irreprensibile (la mia) e di cui ancora sorrido. Li ho conosciuti entrambi o solo uno dei due? Se è così, quale? Fausto mi prendeva in giro e rideva senza svelare l’arcano, ma intanto la bottiglia dai fratelli (o da uno) Fracchia è arrivata proprio a me… E allora, con il riguardo dovuto ad un campione, frutto di un lungo e preciso lavoro in vigneto come mi ha ricordato la brochure autoprodotta che lo accompagnava (ah, questi piemontesi sparagnini, einaudiani! Ma soprattutto concreti. I soldi li hanno investiti altrove: reimpianto, gps, guyot, università di Torino, diserbo con ormoni della vite, diradamento, impianto infittito, raccolta manuale… ), ho ritirato la bottiglia e ho preparato la  amicale commissione di degustazione, con curiosi sfondamenti sociologici: Monica, impiegata; Luca, ricercatore; Laura, interprete; Simone, tecnico di radiologia; papà di Laura (di cui non ricordo il nome), architetto di fama; mamma di Laura (come padre), professoressa; Clara, pensionata… Abbiamo scaramellato la bottiglia e lo abbiamo assaggiato, dopo averlo aperto un’ora prima. Ci è subito apparso un vino particolare, con un bel bouquet: dai profumi speziati, che si sovrapponevano ad un che si frutta rossa… Un insieme piacevole. Che in bocca si esprimeva in un vino asciutto, mediamente corposo. Equilibrato. Piacevole. Molto elegante, verrebbe da dire (ma che significa?); di buona stoffa (?); austero… Buono, per capirci. Una mezza bottiglia è avanzata, perché avevamo anche altro da assaggiare, e l’ho assaggiata quattro giorni dopo. Il vino era ancora profumato, buon segno, ma aveva perso le note speziate in favore di un leggero profumo piacevole, leggero, tipo marmellata di frutta (ciliegia/amarena/lampone). In bocca si sentiva la sua freschezza decisa, ma non cattiva. Buono, ancora buono. Adesso sono in parola con Fausto che andremo a trovare i fratelli Fracchia, così capirò chi ho conosciuto e chi si ricorda ancora del sottoscritto… Potenza del vino

Visite: 1533

One thought on “Imbarazzato dal Sulin

  1. devo fare una piccola correzzione a Riccardone. Io non sono un tecnico di radiologia, sono studente del corso di tecniche di radiologia e nel week-end mi trasformo in commesso di un supermercato. Studente/lavoratore, brutta razza!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *