Il Misterioso Prosecco Millesimato

Ieri pomeriggio ho fatto un incontro insolito, di quelli casuali che se non stai attento non te ne accorgi neppure. Ho incontrato un altro “prosecco millesimato”. Ero ad una conferenza stampa e la brigata di sala del Laida Weg Experience Hotel di Rima San Giuseppe (Vc) ci offriva bicchieri di questo “prosecco millesimato”. Detto con convinzione, professionalità. Un po’ come le pubblicità che esaltano le doti dell’olio “spremuto a freddo” e della birra “al doppio malto”, senza spiegare un bel nulla. Ma solo dando l’idea di qualcosa di importante, ricercato.
Cosa significa infatti “prosecco millesimato”, nulla di più di quello che è: un vino ricavato secondo disciplinare e che indica, come prevede appunto il disciplinare, dalle uve di una stessa annata. Il millesimo, appunto. Ma cosa significa e come mai si usa questo aggettivo? Lo usano i produttori di spumanti, quando, per ragioni loro (di qualità, di marketing, di quel che vogliono) , invece di usare vini di annate diverse per realizzare i loro prodotti (90% dei casi) ne usano solo della stessa annata e lo segnalano in etichetta: il Millesimo, appunto. Si tratta di un prodotto ricercato, di valore, di fascia alta.. ecco, dunque, il termine viene impropriamente usato nel caso del prosecco per dare valore immateriale ad un prodotto che in sé (quelli che usano questo aggettivo lo usano, forse tutti, con attenzione) ha già valore. Ma, in ogni caso, è un uso improprio del termine che potrebbe essere sostituito da altri aggettivi, già previsti, come “superiore” o altri di fantasia ma non ambigui come “millesimato”.
Ma come era il mio Prosecco Millesimato. Buono. Ne ho bevuti tre bicchieri come controprova. Si tarttava del Prosecco Millesimato Cuvée (altro termine preso a prestito dagli champagnisti) Oro doc Treviso Spumante Extra Dry della Fattoria Conca d’Oro di Conegliano. Buono. Anche perché servito con un bel buffet… Ma tutto questo linguaggio preso a prestito (e mal usato) diventa un metalinguaggio teso a cosa? A dimostrare che il prodotto è blasonato, di qualità, buono… Lo è già, meglio sviluppare un linguaggio proprio. Una propria identità.
Salute e lunga vita al Prosecco (che io preferisco brut)!

Ecco il mio Prosecco Millesimato.
Ecco il mio Prosecco Millesimato.
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