Il Boca d’Asti

Sto sfogliando un vecchio libro sui vini comprato su una bancarella. Anni sessanta del XX secolo. S’intitola “Il libro d’oro dei libri d’Italia”, scritto da un allora famoso giornalista inglese -ma ne parlerò poi-. Per ora balzano agli occhi delle curiose incongruenze ed errori. Vi dico ora la prima di una lunga serie, suppongo.

Leggo a pagina 35 che in Piemonte si produceva un misterioso Boca d’Asti. Vino rosso da pasto, secco, rosso rubino, atto con uve Vespolina, Spanna, Bonarda e Croatina. Si beve localmente già dopo due anni di invecchiamento, ma è migliore dopo quattro. Viene esportato in Svizzera. Grado alcolico 12°-13°”. Boh!? Credo sia un errore: è il vino chiamato oggi Boca doc che nulla c’entra con Asti e i suoi vini. Però è un errore simpatico che crea collegamenti. Mi piace.

Visite: 746

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *