Il Bus Veneto

Due o tre volte l’anno passo da Mestre e da lì prendo dei bus. Vado ad Est. Per cui mi sono sentito un po’ coinvolto, quando è successo l’incidente di ottobre. Sarò mai stato su quel bus? Avrò mai incrociato il mio destino con quello di quell’autista? Non so. Statisticamente è difficile, però l’incidente mi ha coinvolto. E continuo a seguire la vicenda. 

Aspetto da mo un risposta certa ed intanto mi godo le fantasie complottiste che il caso, curiosamente, porta con sé. 

La prima è quella che dice che la colpa è del motore elettrico del mezzo. Motore che avrebbe creato problemi al sistema frenante con il conseguente tentativo di rallentare il mezzo appoggiandosi al guard rail; guard rail che invece avrebbe ceduto e da lì la caduta e il disastro. L’idea, senza prove per ora, è legata alla propaganda politica: elettrico vuol dire sinistra ambientalista, vuol dire elezioni UE, vuol dire insultare, accusare la parte avversa per cercare voti per la propria. Elettrico è di sinistra, non elettrico di destra. E in mezzo, mi verrebbe da dire, cosa ci sarebbe? Il buon senso direi.

La seconda ipotesi è quella che il guidatore abbia avuto un malore di origine cardiaca. Una patologia rara e di difficile diagnosi. Tutto da dimostrare, ci stanno lavorando; ma tanto basta ai no vax per gridare allo scandalo. Il giovane autista avrebbe avuto un malore cardiaco dovuto al vaccino. Insomma un altro dei “martiri” uccisi dalla bramosia di denaro delle multinazionali del farmaco con il supporto dei governi occidentali (di destra o di sinistra, senza distinzioni). Non so, noi attendiamo. I complottisti hanno già emanato la loro sentenza.

Un’altra risposta ci potrebbe essere? Penso di sì: distrazione (un insetto, un cellulare, una chiacchiera, un movimento esterno mal interpretato, un gesto istintivo…), stanchezza… Non so. 

Quello che so è che intanto indagati sono i responsabili del guard rail che non avrebbe dovuto cedere. Per il resto attendiamo ancora.

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