Innaturale Naturale

Decido di fare una prova. Mi fermo così nel primo market che incontro sulla mia strada: la Lidl. Entro e compro tre diverse tipologie di hamburger: un maxi hamburger di scottona, una coppia di hamburger di maiale ed altrettanti burger vegetali (senza “h”). A casa, scaldo la piastra elettrica, patatine al forno e salse. Cuocio e assaggio e mangio e valuto liberamente. Penso, non male questi “hamburger” vegetariani, forse anche meglio degli altri. Però, m’impunto: sono costruiti e dunque certo che sono buoni! Manca la variabile del naturale. Bene, dunque buoni ma sotto osservazione. Leggo gli ingredienti ed in effetti è un bel complesso: “a base di funghi champignon, con proteine di soia e proteine di frumento”. Ma solo per rimanere nella prima riga. Segue infatti “grasso di cocco, olio di colza, emulsionante: metilcellulosa, aroma naturale, correttori di acidità, lattato di potassio, acetati di potassio; spezie, amido di piselli…”. Impressiona un po’, davvero. Dunque sono meglio gli altri hamburger. Sono più naturali. Però un dubbio mi prende. Recupero le confezioni e leggo: carne di bovino adulto 95%, acqua, fiocchi di patate (patate, emulsionanti: mono e digliceridi degli acidi grassi), sale iodato (sale, iodato di potassio 0,0033%, aromi, antiossidante”. Non proprio semplice, direi. E il maiale? Ecco: “87% di carne di suino, acqua, patate disidratate in fiocchi, sale iodato (sale, 0,005% iodato di potassio), aromi, fibre vegetali (bambù), antiossidante: acido ascorbico, ascorbato di sodio, spezie.”. Non poco neppure per il maiale. Direi. Forse meno processati rispetto all’”hamburger” vegetariano, ma neppure così naturali come me li immaginavo.

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