A Novara non ci sono vacche

Sì, a Novara non ci sono vacche. Almeno non si vedono. Forse, se ci sono, sono nascoste. Io arrivo a Novara da nord, da Borgomanero. A fianco della lunga strada, paese, paeselli, case sparse, fabbriche, negozi, insegne, campi di granoturco e risaie… ma mai una vacca, una bovina, un manzo al pascolo.

Per cui, a Novara e dintorni non ci sono vacche. Almeno a nord. Ma credo di non averle mai viste al pascolo neppure sugli altri lati della città. Eppure, a detta del sindaco di Novara, “è la città del gorgonzola dop”: visto che qui si concentra oltre il 60% della produzione nazionale del saporito formaggio. Lo ha detto durante la presentazione del libro dedicato ai cento anni del caseificio Costa. Il libro, sia detto per inciso, è stato scritto da Jacopo Fontaneto e Claudio Salsa e si intitola “Mario e la Costa Nobile della Muffa” (Cento Archi Edizioni). E celebra la storia di un marchio che è anche il padre della versione cremosa e dolce del gorgonzola dop, nata nel 1924.

L’Invito della Presentazione

Ma torniamo alle vacche, o bovine o mucche come qualcuno simpaticamente le chiama: se Novara è la capitale del gorgonzola dop, non si vede chi produce il latte. E non è una bella cosa. Uno potrebbe pensare male. Sì, lo so: il latte viene da allevamenti al chiuso, con vacche ben trattate e ben nutrite. Ma la gente non le vede. Per cui potrebbe dire che non ci sono. Una capitale senza sudditi non è credibile.

Cosa si potrebbe fare? Fare un po’ di scenografia con vere vacche al pascolo. Che si vedano. Creare cartelli e richiami che parlino del latte, degli allevamenti, del famoso formaggio. Sulle rotonde, magari: come hanno fatto a Fontaneto con la pasta ripiena o sulle colline novaresi con torchi ed alambicchi. Evitare che ci siano solo i privati (vedi Casa del Gorgonzola) a ribadire con forza l’eccellenza gastronomica della città.  


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