Il giro del mondo in 40 peperoncini

Il giro del mondo in 40 peperoncini

Sì, il mondo puoi ben girarlo assaggiando peperoncini provenienti da ogni parte del globo. Ma conviene porre molta attenzione. Infatti, come dichiara l’Azienda Agricola Ortomio (www.ortomio.it), superati i  500mila gradi Scoville (Shu) bisogna “Evitare il contatto con gli occhi” e “maneggiare i frutti e i semi con estrema cautela!”.

Come si chiamano queste “bombe” vegetali? Hanno nomi esotici e provenienze altrettanto foreste: dall’India il Naga nelle sue varianti Salmone, Morich, Chocolate e Bhut; da Trinidad & Tobago lo Scorpion Rosso, Chocolate e Giallo; e il Seven Pots; al vertice della classifica bruciante, con un milione e mezzo di gradi Shu, il Moruga Scorpion Rosso, sempre da Trinidad & Tobago; e il Carolina Reaper, con un milione e 800mila gradi Shu. Un super peperoncino il cui “nome si ispira ad una famosa serie horror americana… il più piccante al mondo”. A cosa serva, però, il catalogo Orto Mio non lo dice, limitandosi a sottolineare che “regala profumi (e fin qui! ndr)  e sapori molto fruttati (ma chi li sente? ndr). Ricorda cannella, cioccolato e ciliegia”.

Di cosa stiamo parlando? Bhe, vedete voi. Il Cayenna lungo ha 15mila gradi Shu; il nostrano Stromboli Arancio, altrettanti; il Diavolicchio calabrese, ben 150mila. Ed è il più piccante degli italiani. Forte per la maggioranza di noi. Ma certo ben lontano dal Reaper statunitense. Paese delle esagerazioni!

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