Giornalisti ai Fornelli

Tanti anni fa, inventai il concorso “Penne & Padelle”: decine di giornalisti (da ogni parte di Italia) si sfidavano nella cucina attrezzata della ditta Piazza di Omegna. Le “Penne” erano un bel gioco di specchi: penne per scrivere e penne come pasta secca. Ci siamo divertiti un sacco e, allora, avevamo un po' tutti dei bei contatti e la Piazza ne trasse -certo- giovamento. Poi finì. Un mio amico, Luigi Patrone, anni dopo riprese l'idea e l'organizzò a Massino Visconti con la pro loco. Bello, divertente e assai partecipato. Quasi tutti giornalisti locali: Novara e Vco. Poi anche lì si smise, due anni fa circa. Ed ora, bello, ad Armeno hanno ripreso l'idea e hanno riorganizzato questa gara per giornalisti: cambiano le materie prima: il riso al posto della pasta. L'hanno riorganizzata i cuochi e i camerieri e i maitre… dell'Associazione Armeno Alberghieri Amicizia, in concomitanza della loro festa annuale e per ricordare la giornalista armeniese Maria Teresa Masiello (che non mi ricordo -sia detto per cronaca- avesse mai partecipato ad una delle edizioni precedenti), morta mesi fa. Improvvisamente. La gara adesso si chiama “Giornalisti ai fornelli” ed ho partecipato pure io: più come musa ispiratrice e blogger che giornalista. Ha vinto Mariantonietta Gelain, di Domodossola, con un saporito Risotto mixato ai profumi dei boschi; seconda Gisella Motta, fotografa di Stresa, con il Riso pilaf alla bandiera tricolore; terza la bella conduttrice di Azzurra TV, Laura Fabbri, con il suo Risotto d'autunno con pere e taleggio. Io avevo pensato ad un Risotto allegorico, un risotto alla zucca con polvere di amaretti e cespuglio di zenzero fritto. Ahimé, la Giuria (professionisti) si è limitata ad assaggiare il risotto, senza passare i chicchi mantecati nella polvere o nello zenzero. In quel caso sarebbero stati un po' stupiti. Non avrei comunque vinto. Il risotto l'ho pensato cercando di ricordare la persona: tranquilla e tranquillizzante, in apparenza; ma capace di repentini cambiamenti, cambi di direzione, sorprendente…

Come consolazione, conoscendomi, m'hanno regalato una bella padella Ruffoni e un cartone di vino della Tenuta Masone Mannu della Gallura: bianco vermentino e rosato di carignano. Sono andato a visitare il del sito, ho sfogliato le foto, mi hanno invaso i ricordi ed ho incominciato ad assaggiare il vino…lo berrò pensando ai miei viaggi in Sardegna da ragazzo, a Mimmo, a Maria Teresa, alla prossima gara, agli errori fatti e alla prossima estate. 

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