Futuro Uno

Le auto andranno da sé, nel prossimo futuro. Non serviranno più gli autisti. Bene o male? Noi che abbiamo letto, letto magari “Io Robot” di Asimov, sappiamo quanto sia complicata la questione: anche con le tre leggi della robotica i casini sono dietro l’angolo. Le auto infatti non hanno né senso morale né coscienza di sé (almeno speriamo) e dunque cosa deciderebbero fra il passeggero ed un altro? Il proprio umano o il più giovane o quello che ha maggiori possibilità di sopravvivere? Fra un incauto pedone e l’ignaro autista, magari addormentato? Vedremo…

Intanto accarezziamo la possibilità di poter tornare a bere un po’ più di vino: una cena d’altri tempi. Esci con una signora (o signorina, dipende dall’età) e le offri un aperitivo; poi a tavola due o tre bicchieri di vino; dopo cena un vino passito o un amaro. Roba da 0,6 o 0,7… Oggi via patente per sei mesi, multa colossale, passaggio da un prezzolato psicologo… vita antipatica, insomma.

Ora, invece, pensiamo alla scena diversamente: entri in auto e dai il comando di destinazione. Tu dietro con la signora a parlare o, come nel caso della Bovary, ad amoreggiare. Bello… Se ti fermano, infatti, che ti possono dire? Nulla. Voi dite: troveranno il sistema per… Certo, le truppe dei moralisti e dei salutisti ad ogni costo cercheranno, ma contro di loro si ergerà il business delle auto, delle società di taxi automatici… la modernità mantra dei tempi… E noi ricominceremo a bere, con eleganza ovvio, a cena e nei festivi. Benvenuta modernità!

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