Un caffè corretto

Dedico questo post all’8 Marzo, Festa delle Donne, ricordando una mia amica che, anni fa, (ristorante o bar non ricordo) mi fece ordinare un caffè corretto e quando i due caffè arrivarono, il cameriere mise quello con la grappa davanti a me. “Succede sempre così”, mi disse, scambiando le due tazzine. Eh sì, mi accorsi allora che le donne al ristorante non sono ancora uguali all’uomo: hanno menù senza prezzi, non scelgono il vino, si pensa mangino solo piatti delicati e, ovviamente, che non bevano caffè con grappa!

La mia amica, fra l’altro, fumava e fuma. E per molto tempo venne considerato disdicevole che le donne fumassero. Se non ricordo male, fumava la regina Elena del Montenegro, “la bosniacca” come la chiamava la mia trisavola paterna, non senza un po’ di disappunto.

Inoltre la mia amica leggeva e legge. Per molti secoli le donne furono tenute nell’ignoranza. Pura forza lavoro e e riproduttiva.

Mi piacerebbe uscire ancora con lei ed andare in un ristorante solo per arrivare al caffè ed ordinare (io) e vedere se le cose sono cambiate o se nei ristoranti la donna è ancora concepita come “sesso debole”?

Dedico questo post all'8 Marzo, Festa delle Donne, ricordando una mia amica che, anni fa, (ristorante o bar non ricordo) mi fece ordinare un caffè corretto e quando i due caffé arrivarono, il cameriere mise quello con la grappa davanti a me. “Succede sempre così”, mi disse, scambiando le due tazzine.
Si trova al Gam di Milano (Galleria d’arte moderna) questo quadro di dimensioni contenute (cm. 40,5 x59,0), un olio su tela dal titolo “La Lettrice” di Federico Faruffini (Sesto San Giovanni 1831 – Perugia 1869). L’artista “ritrae” la sua lettrice nel 1864/65, si tratta probabilmente di Clara, la sua compagna dell’epoca, ripresa di spalle mentre, intenta alla lettura, fuma una sigaretta seduta sul divano in una posa informale e rilassata. Sul tavolo ci sono diversi libri, un bicchiere con una viola del pensiero, una penna, un calamaio e una bottiglia che contiene un liquido trasparente (liquore?). Opera privata, quest’opera è senza dubbio la più originale di Faruffini, una personalità tormentata, fragile e complessa, morto suicida a soli 38 anni. L’espressione assorta della giovane donna e la concentrazione nella lettura fanno supporre che Clara stia leggendo non tanto per passare il tempo, ma per amore della conoscenza, del sapere, insomma per curiosità intellettuale che si deduce anche dal gran numero di libri sparsi disordinatamente sul tavolo.
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