Discussioni Quirinalizie

La mia scuola ha avuto Il privilegio, l’onore di collaborare alla realizzazione del buffet per la festa del 2 Giugno al Quirinale di Roma. Per i ragazzi è stata una cosa importantissima, istruttiva. Hanno avuto anche modo di conoscere il presidente Mattarella che hanno giudicato persona umana, molto signorile, molto distinta… insomma, solo belle parole. Nello stesso tempo, però, soprattutto i ragazzi di cucina, hanno espresso delle critiche. Il primo luogo di tipo umanistico, quando mi hanno fatto notare che nella cucina di Quirinale ci sono sette, otto cuochi fissi che sono lì da molti anni e che dunque, secondo alcuni, non hanno affatto sfruttato la possibilità che il mestiere di cuoco dà loro: di viaggiare, di conoscere il mondo. Certo, è una scelta di carattere personale lavorare al Quirinale. Non ti muovi, vero, ma vuol dire godere di uno status sociale ed economico pari a quello di un grande chef in un grande ristorante o in un grande albergo in giro per il mondo, almeno credo. Per alcuni di loro poi sette, otto chef (le testimonianze divergono) erano veramente troppi. Non capiscono come mai ci sia bisogno di sette persone fisse per un ristorante che non è sempre così frequentato. Ma credo che la loro sia un’impressione superficiale,

Il secondo punto che ho raccolto è che parte dei prodotti utilizzati non erano italiani. Il pesce arrivava dall’Islanda la carne arrivava dall’Irlanda, tutti prodotti ottimi in ogni caso. Secondo loro, visto che si parla sempre di made in Italy, si potevano scegliere carni e pesci italiani. Tipo la fassona piemontese. È per quello che riguarda il pesce, se non è stagione di pesca, si eviti di usare pesce che arriva da altre parti del mondo. Anche qui si potrebbe fare un’osservazione ai ragazzi, per la loro natura sempre estremamente radicali: anche alcuni piatti italiani famosi hanno come base il merluzzo, lo stoccafisso, lo stocco, nomi diversi per lo stesso prodotto, presente in tutti i ricettari regionali. In alcune realtà delle vere e proprie glorie locali. Ecco, queste ricette sono fatte con pesce pescato nei mari del Nord ma sono tradizionali, è made in Italy dal punto di vista storico. Dunque l’unione fra prodotti locali e cucina tradizionale è una coppia aperta. Ogni tanto entra altro. Un male? Io direi di no…

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