Diego Caretti, uomo

Confesso che per anni l’ho sempre considerato un “politicante”. Ma poi l’ho conosciuto. Una serata estiva di alcuni anni fa, cena alla Trattoria Vigezzina. Mangiato bene, bevuto altrettanto. Lui era nel gruppo e non me l’aspettavo. Pensavo al peggio. Invece no, fu il mattatore gradito della serata: raccontava, rispondeva, faceva complimenti alle signore (la mia in estivo vestito leggero fu la sua preferita!), invitava al Circolo del suo paese… Senza supponenza, senza alterigia, con ricchezza di argomentazione… Mi diede l’impressione di un uomo sanguigno, virile; attitudini smorzatesi, fusesi poi grazie al lavoro e l’impegno politico. Mi piacque e mi piacque anche che lui avesse avuto una bella, sia pur locale, carriera politica. Se l’era meritata. Nei mesi successivi, ho spesso pensato ad andare a trovarlo al circolo del suo paese, per fare altre belle chiacchierate e per ascoltare altre sue storie di vita e anche piccanti. Non sarà più possibile e me ne dispiaccio. Sono contento però di averlo conosciuto e di conservane un buon ricordo.

Diego Caretti
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