Di passaggio a San Ginesio

Di passaggio a San Ginesio

Di passaggio a San Ginesio, Macerata Marche, ho assistito alla nascita ufficiale della doc san ginesio: vino rosso spumantizzato, da vernaccia nera, uve non appassite (come nella più famosa vernaccia di serrapetrona)… Nel piccolo, carino teatro del medievale borgo marchigiano, nella cui chiesa si dice essere sepolto Pipino il Breve, ho ascoltato amministratori ed enologi. Ma più di tutti ho apprezzato –come sempre- l’eloquio di Luca Maroni,mio professore, il quale ha spronato le Marche ad “aprirsi al mondo”, puntando sulla “qualità del territorio: luce, aria, panorami, terreni fertili, luoghi straordinari”, praticando “la passione per far capolino nel mondo”. Sulla nuova doc ha espresso apprezzamenti perché va “incontro ai gusti del moderni… un vino spumante, profumato e fragrante”. Si è infine raccomandato che i produttori s’impadroniscano presto delle tecniche di presa di spuma (metodo charmat) che ora si svolgono fuori dalla zona doc.

Io il vino l’ho comprato alla cantina Terre di San Ginesio a sei euro e cinquanta (più iva) e l’ho bevuto dopo qualche giorno trovandolo assai buono: profumi fruttosi e vinosi, bollicine e discreto corpo, equilibrato e gustoso. Poco alcol. Buono. La sua famosa vicina, la vernaccia di serrapetrona, ha profumi terziari, in bocca è più corposa ma più morbida ed alcolica. Ottima anche se “meno fragrante”, come ha ricordato Maroni. Sono d’accordo. Aggiungo: anche più impegnativa…

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