Mio nonno Achille detto Mario aveva fatto alcuni anni di scuola, ma forse erano scuole assai difficili, perché scriveva aulicamente. Stamani ho ritrovato una sua lettera dattiloscritta indirizzata a mio padre Tiziano. Così scopro che mio nonno Achille detto Mario gli ha prestato/regalato un somma di un milione di lire nel 1968 (ad occhio un diecimila euro di oggi) per contribuire alla costruzione della casa dove vivo io oggi. Grazie.
La lettera finisce con un auspicio: “se il tempo sarà bello faremo una gitarella costà”. “Gitarella”? Quattrocento chilometri. Costà? Esiste? Sì, esiste ma noi diremmo più semplicemente “là”, “da voi”.
Ecco, mai sentita prima, costà è da oggi la parola di mio nonno Achille detto Mario da Pordenone.