Caramelle e Maiali

Caramelle e Maiali

Ci sono cosucce che ti rimangono impigliate nella testa. E non sai perché. A maggio, visto l’alto numero di consigli di classe, mi compro una scatola di mentine al limone. Quelle di quella ditta che le propone ancora come una volta nelle scatolette rettangolari di cartone. Famose. Quarantadue grammi di zuccheri, aromi e coloranti ed addensanti al prezzo di due euro. Cioé, mal calcolato, 40 euro al chilo. Detto così fa impressione. A due euro alla volta, meno.

Stessi giorni, forse un po’ più in là, mi telefona Andrea che ha comprato 180 chili di braciole di maiale surgelate. Un affare! Me ne vende un po’ di chili a quattro euro cadauno. Mamma mia, penso: che prezzi bassi! Sono di origine spagnola e, lo scoprirò poi, non buone. Le mangio solo io, a Monica e Filippo non vanno; e le metto a marinare per ore, per dargli un sapore migliore (non so, ma sanno di… non so, ma non sanno di carne buona).

Sono impressionato dal prezzo. Ma da quel momento in poi, mi accorgo che il maiale viene offerto nei supermercati locali a prezzi simili e, in alcuni casi, qualche centesimo di meno. Ma allevare maiali non costa nulla? Meno che fare caramelle? Eppure, penso: spazio, tempo lavoro, cibo selezionato, spostamenti…

Leggendo qua e là scopro infatti che i maiali viaggiano: c’è chi li fa nascere, chi li svezza, chi li alleva e li porta a peso (dai 90 ai 170 chili uno, in relazione alla destinazione d’uso), chi li macella, chi li trasforma, chi vende… Altro che la “vecchia fattoria”!?  Un’industria piuttosto, anche perché il prezzo -finita la crescita-, se le mie costine costano quattro euro, sarà sull’uno – uno e mezzo euro al chilo. Ecco spiegati gli allevamenti lager, i maiali costretti all’immobilità, ad una vita vuota, da prigionieri, agli antibiotici… Come fa un allevatore a vendere a questi prezzi? Certo non con l’allevamento largo, magari in parte brado, naturale… utopie di mercati di nicchia. Non certo la vita dei proprietari delle mie braciole…

Morale? Non spenderò più quelle cifre per delle caramelle esageratamente care, anche rispetto ad una torta di pasticceria, ad un gelato artigianale e -perché no- un maiale ben allevato. E spenderò dunque di più per comprare della -buona- carne. Ci vorrà del tempo, ma troverò un allevatore non intensivo, un maiale cresciuto meglio. Oppure smetterò di mangiare carne. Ad un adulto fa anche bene!

Visite: 1327

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *