Canoni inversi

Me l’ha spiegato lui stesso, Pietro Arditi, cosa è in musica un “canone inverso”. Ma non l’ho capito ancora. Potenza dell’ignoranza! Mi è venuto meglio capire che l’omonimo vino è una freisa di9versa dalle solite. Non è infatti leggera di corpo e con profumi fruttati; non è carbonica né spumantizzata; non è amabile, abboccata, dolce ma secca. Secca. Si tratta di un vino ben maturato in acciaio e bottiglia. Nella sua versione 2010 mi ha regalato profumi fra l’amarena sotto spirito, note di spezie ed altro che non so riconoscere; in bocca poi era equilibrato, con le note dolci (alcol a 13°) che ben si bilanciavano con la freschezza. Asciutto, corposo. Gran vino. Buono.

Ah, dimenticavo. La commissione della doc per l’attribuzione del titolo “freisa del monferrato doc” glielo ha bocciato: troppo “ossidato” la motivazione. Forse, invece, diverso. Un canone inverso, appunto!

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