Bella luce, buona cucina

Il quadro di Renoir è espressione di felicità pura: i giovani canottieri con le loro amiche si stanno godendo una colazione lungo la Senna. C’è luce, ci sono bottiglie di vino, il cibo è già stato consumato, si è felici… Una sensazione che ho vissuto in maniera più solinga, con una luce simile, con un piacere di stare a tavola come il loro, al Caffé La Crepa di Isola Dovarese (Cr), sull’Oglio (e no, non è la Senna, ma la luce, sì, era la stessa). E’ un paese della bassa che sembra un set cinematografico, con palazzi grandissimi a fare da scenografia. Cammini nel pomeriggio autunnale e ti sembra di essere in un quadro onirico di De Chirico con rumori e suoni che si perdono nelle strade vuote. Tanta storia è passata di lì. Ed anche il Caffé La Crepa ne ha tanta da raccontare. E’ lì da tanto tempo, nello stesso angolo della grande piazza. Si tratta di un’ex locanda di campagna convertitasi ad una cucina tradizionale ben presentata e ben fatta. Più borghese, da ristorante della domenica per spiegare. Il locale si apre come un vecchi caffé, con un lungo bancone, ma di lato, nella sala dietro e nell’ex veranda si trovano decine di tavoli rettangolari e quadrati, spesso antichi pure loro. Tutti ben apparecchiati con tovagliato di qualità, piatti classici ma originali, bicchieri ad hoc. Il menù è strattamente locale, legato alla tradizione ai prodotti locali: pasta fresca, pesci di acqua dolce, volatili da cortile o da fiume (l’Oglio scorre lì vicino), carni rosse. Buona scelta dei vini locali e non e anche birre artigianali. Il servizio è di qualità, cordiale e preparato, ma spesso econo anche i cuochi a servire e a spiegare. Alla fine del desinare, si può visitare l’annessa bottega e comprare paste fatte in casa, sughi, salse, mostarde, vino locale e non. Buon cibo, bella luce.

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