Vino da Avanzi

Dopo le Feste mi ritrovo sempre con il frigo pieno di avanzi. Avanzi di piatti ben fatti, di amici e parenti. Porzioni strane. E soprattutto da mangiare in fretta perché prive di conservanti. Quest’anno meno, grazie alle zone rosse. Ma comunque sempre qualcosa: un po’ di insalata russa, una ciotola di formaggio di vacca cubettato, due salamini, tre fette di cotechino con le lenticchie, un cubo di pasta al forno… ne esce una breve serie di pranzi e cene dagli abbinamenti assai improbabili. Una serie inusuale di grassi e piatti dal sapore ricco che abbino con una serie di mezze bottiglie, a loro volta avanzate dalle feste.

Oggi, per esempio, ho affrontato un sanguinaccio, un po’ di maionese casalinga, riso bollito passato al microonde, tre fette di salame tagliato spesso con una piadina secca ad accompagnare e, per finire, un paio di quei cioccolatini tondi che sono iconici come la Nutella e come la Nutella grassi, dolci ed insensati (ma piacciono) . Meno male che avevo avanzato un quarto di Buttafuoco Storico doc del 2015, figlio dell’enologo Emilio Defilippi e bandiera del Club di produttori che ogni anno fanno la bottiglia comune, affidandola alle scelte di un enologo diverso. Emilio, in questo caso, aveva creato un vino corposo, caldo di alcol (15°) in cui le sensazioni dolci ed amare si mescolavano alternandosi e, miracolosamente, armonizzandosi. Un piacere di vino che superava ogni prova: il magro sapido del sanguinaccio, il grasso dolce della maionese, il neutro colla del riso, il secco salatino della piadina e il grasso saporito del salame. Davvero bravo anche e farmi superare il dolciastro lungo dei cioccolatini. Un piacere davvero. Un gran vino, direi. Da cucina ricca. Certamente non solo d’avanzi!

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