Alberto e Daniele

Ieri sera sono andato a Ghemme per la presentazione del libro di Gianfranco Quaglia “Il presidente, il bandito ed altri incontri”. Il libro godibilissimo che offre uno sguardo umanistico ad alcuni dei personaggi incrociati “durante i tanti anni di carriera giornalistica, svelando un “dietro le quinte” della cronaca mai raccontato sui giornali, ma rimasto appuntato sul taccuino e nella memoria”. Ecco, appunto.

A Ghemme l’occasione era quella di parlare di due illustri concittadini, nonché miei ex colleghi al Maggia di Stresa, citati nel libro: Alberto Gozzi e Daniele Preda. Mi hanno chiesto una testimonianza ed io ben volentieri l’ho data. 

Con Daniele ho lavorato per alcuni anni, con l’altro no: era ancora al Quirinale quando io iniziavo ad insegnare a Stresa. L’ho incontrato dopo, molte volte e molte volte ho sentito parlare di lui. 

Erano così diversi: Alberto (ma io non gli davo del tu, sia detto) era riservato, elegante, monolitico nelle sue poche opinioni espresse, molto formale; l’altro estroverso, caciarone, eterna sigaretta in bocca… cosa li unisse non so, forse solo il fatto di essere ghemmesi. Ma certo avevano, come si dice, “preso il latte da tette diverse”.

Entrambi però dalla Scuola hanno avuto molto, molto di più di quello che avrebbero avuto se non fossero stati insegnanti al Maggia di Stresa: Alberto fu consulente di aziende, su segnalato al Prefetto per servire al Quirinale (dove operò con maestria); Daniele anche lui consulenze, scuola di cucina in Giappone e altre cose interessanti… Ma senza scuola le avrebbero avute queste possibilità? Non credo. La Scuola ha loro dato una veste più evidente, ha inserito in un contesto vincente le loro indubbie capacità.

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