Finirà con un piatto di insalata?

Finirà con un piatto di insalata?

La curiosità mi è venuta leggendo la tesina di una mia allieva. Sulla cucina e l’alimentazione medievale. Scrive “Un altro motivo ancora spingeva i monaci a rifiutare la carne: la volontà di adeguare il proprio stile di alimentazione al modello vegetariano che il libro della Genesi raccontava essere stato proprio dell’Eden e il profeta Isaia annunciava di dover tornare alla fine dei tempi”.

Si dice? No, piuttosto sembra di capire. Almeno nella Genesi e da una superficiale lettura, non essendo io un esegeta biblico. Ecco, per capirci, nella Genesi, libro uno, si legge al versetto 28:  “Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra»”. Dominare, chissà da quale verbo aramaico deriva e che cosa sarà successo da una traduzione all’altra (aramaico – greco – latino – italiano). S’intende anche il mangiarli? Nel versetto successivo, il 29, invece, si parla con chiarezza di cibi, cultura vegetariana: “Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo».”. Chiaro.

La dieta vegetariana sembra comunque creare problemi visto che è alla base della cacciata dal paradiso terrestre: “All’uomo disse: «Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell’albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare, maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita. E poi sembra essere più una maledizione che una beatitudine: “Spine e cardi produrrà per te e mangerai l’erba campestre… ». Un “foraging” per niente piacevole.

In ogni caso, pochi versetti sotto leggiamo, “Il Signore Dio fece all’uomo e alla donna tuniche di pelli e le vestì”. Le tuniche di pelli non saranno certo state in “ecopelle”, per cui presupponeva la morte degli animali.

E Isaia? Vari accenni qua e là sul cibo, poi t’imbatti nel libro 33, versetti 18 – 20, in queste inequivocabili parole: “Il mio popolo abiterà in una dimora di pace, in abitazioni tranquille, in luoghi sicuri, anche se la selva cadrà e la città sarà sprofondata. Beati voi! Seminerete in riva a tutti i ruscelli e lascerete in libertà buoi e asini”.

Bhé, sì: anche se non chiarissimo, sembrerebbe vero quello che ho letto nella tesina della mia allieva. Se non nell’Eden, alla fine dei tempi mangeremo vegetariano!

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