Messaggi e pere in bottiglie superomistiche

Ma chi sono Io! che riesco a sdoppiarmi: ad essere a scuola e nel contempo accreditato ad un convegno -interessante- sulle nuove tendenze del bere fuori casa. Magia di amici che, nononstante la mia visibile assenza, mi hanno accreditato al convegno organizzato a Milano da Barmood in collaborazione con varie ditte ed istituti di ricerca. Ci sarei stato volentieri, non solo per i dati e le tendenze diffuse, ma anche per la degustazione di grappe Psenner. Il marchio famoso per la sua pera nella bottiglia. Ah, quanti ricordi di Io bambino che corre fra gli alberi da frutto di mio padre su cui scintillano poche, ma ben curate, bottiglie infilate nei rami. Il buon babbo ingegnoso volle fare come il -all'epoca a me sconosciuto- distillatore altoatesino. Mi piacevano quelle bottiglie in cui il germoglio fruttificava; mi piaceva il frutteto di mio padre, capace di simili cose. Ma soprattutto mi piaceva mio padre che ai miei occhi bambini rifulgeva di luce e si ammantava di magia e di creatività. Riuscirò a dare a mio figlio tali emozioni?! Sigh… Vedremo. Niente degustazione, dunque, ma ho ordinato una bottiglia con la bella pera e quest'estate, alla faccia del calore, me la berrò a piccoli sorsi e poi: cosa farò? La romperò per attaccare il frutto reso magico dai ricordi…
Ma torniamo adulti e snoccioliamo le considerazioni che Deloitte ha fornito agli astanti (io compreso, per certi versi). Puntando, ovvio, sul prodotto vino: in Nord America, la “considerazione degli aspetti salutistici (obesità etc) favoriscono vino rosso e birre light a scapito delle birre tradizionali”. Et voilà! In Argentina “continua lo sviluppo del mercato del vino, in particolare concentrazione su vino rosso di alta qualità. Crescente anche la presenza sui mercati internazionali di vini argentini”: Malbec, direi. In Ecuador “il vino è il settore a registrare la crescita più rapida”. Pensavo che bevessero solo birra Peroni, almeno così si crede vedendo la comunità equadoregna di Genova, zona acquario. In Venezuela, invece, “modesta crescita il vino”. E nel resto del mondo? Australia: “crescono i consumi di birre a basso contenuto alcolico e di quelle d’importazione. In crescita il consumo di vino dato il cambiamento degli stili di vita e della crescente sofisticazione dei gusti dei consumatori”. Niente più “Crocodile Dundee”, dunque. E poi: Cina: “forti potenziali di crescita dei consumi di birra avendo il consumo procapite tra i più bassi al mondo (0,3 litri a persona – la media mondiale è pari a 7 litri a persona). Scarsa reputazione del vino prodotto localmente (anche loro? ndr). Opportunità di crescita nel medio periodo per i vini d’importazione”. In Giappone: “mercato delle bevande alcoliche ancora stagnante rispecchiando la maturità del mercato. Progressivo abbandono della birra tradizionale a favore di prodotti innovativi dal sapore di birra ma senza l’utilizzo di malto (ecchessono!); cambiamento legato ad aspetti salutistici. In crescita il mercato del vino rosso”. Russia: “mercato della birra scarsamente regolarizzato. In crescita i consumi della birra d’importazione e di nicchia. Cala il consumo di vodka a favore dei consumi di vino”: meno male, pasteggiare con vodka è assai impegnativo!. Israele: “negli ultimi anni si è registrata una contrazione dei consumi di superalcolici a favore del vino (wow!) che incrementa la sua fama di bevanda salutare. Il mercato degli alcolici ha subito una contrazione in tutti i suoi comparti a esclusione del settore vinicolo”. Egitto (solo zone turistiche, attenzione: ce lo beviamo noi): “ci si aspetta una ripresa con il lento recupero del settore turistico. In crescita il mercato delle birre analcoliche”. In Sudafrica “la birra ammonta a circa il 50% del mercato delle bevande alcoliche. Nel 2009 il mercato ha subito un rallentamento ma è prevista una ripresa nel 2010 anche grazie alla spinta che avrà il settore durante i Mondiali di Calcio che si terranno a giugno/luglio 2010. Il mercato del vino in Sudafrica è dominato da produttori locali probabilmente anche a causa dei forti dazi alle importazioni di vino provenienti da Paesi dell’UE. Il mercato della birra è dominato da SABMiller che detiene il 96% del mercato. Particolarmente intensa la competizione in fasce di nicchia tra premium brand”. Altri Paesi: “nuove opportunità emergenti nei Paesi che hanno aderito da poco all’EU grazie all’apertura delle frontiere che permetteranno di entrare in questi mercati beneficiando dell’abolizione delle tariffe di importazione. Meno quantità e più qualità. C'è voglia di cambiare” e “Tiene il vino, soprattutto il vino rosso grazie al riconosciuto potenziale salutistico (ma io preferisco il bianco) rispetto alle altre bevande”.
Messaggi in bottiglia: qualcuno potrebbe raccoglierli. Io, per ora, mi concentro sulla pera nel vetro…
 

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