Eccessi di democrazia

Giorni fa ho discusso animatamente con un signore in rete: aveva postato su FB un’immagine in cui si dicevano una serie di falsità e in cui si incitava all’odio nei confronti di un certo personaggio politico. Non era la prima volta e ancora una volta ho provato a dire la mia, ottenenendone più che altro risposte nette, prive di ragionamenti, luoghi comuni, accuse trasversali… mi sono arrabbiato e ho chiuso la conversazione. In preda alla furia, ho guardato sul profilo chi fosse e mi sono accorto che è un mio conoscente, un muratore che beve molto in un bar dove ogni tanto vado. Mi ha sorpreso ancor più, perché nella pochezza dei ragionamenti era molto di più di quello che mi sarei aspettato, conoscendolo. E poi mi sono arrabbiato fra me e me, perché ho dato retta, troppo retta, alle sue opinioni superficiali e non motivate. Nella vita reale, non sarei stato neppue sentirlo. Ma in rete…

Consigli per me e per il futuro: vedere sempre con chi si discute in rete, usare le conoscenze e il garbo, non dare per scontato che nell’orizzontalità delle rete il tuo interlocutore sia onesto intellettualmente: o non lo è -e dunque è intelligente- o è fazioso -dunque ignorante- e spesso è solo ignorante. E se lo incontrassi in giro, ti limiteresti a salutarlo. Ciao.

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