Coperto? Sì, grazie

Coperto? Sì, grazie

Le cose che ricordi di più dei tuoi viaggi all’estero sono l’assenza del bidè (e come diavolo faranno, dico io!), il water sghimbescio che fece fare ironie pesanti ad Erica Jong (e nonostante si trova ancora!) e l’assenza del pane sulla tavola. Da noi, invece, il pane c’è, spesso anche buono (a poi vuoi mettere: pezzi di focaccia, schiacciatine, grissini) e se ne consuma assai. Se poi ci metti un bel tovagliato, vasellame ricercato (magari non dell’Ikea) ed ecco che trovi giusto il coperto, pratica assai criticata. Ma non sempre criticabile: si va infatti da tovagliette cartacee con pubblicità a tovaglie di fiandra, da pane gelo e grissini sacchetto a pani freschi e grissini artigianali, da bicchieri uno a set impegnativi… Il coperto a volte sembra un taglieggiamento ma a volte un giusto prezzo da pagare. Tornando a casa dopo viaggi all’estero, ti vene da pensare che una buona idea sarebbe quella di far pagare il pane, almeno quello buono e curato. Un’idea. Comunque, non trovo il coperto scandaloso a prescindere.

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