Dico la mia, sommessamente, sul fatto dell’orsa. Deve essere uccisa? Direi solo se ha acquisito la capacità di uccidere (come si vede in certi filmastri). Ma forse gli orsi questa capacità ce l’hanno sempre avuta. E in tal caso che serve ucciderla? Gli orsi non imparano dalle pene altrui e neppure hanno una visione contrattualistica del rapporto con noi. Semmai siamo noi a dover decidere cosa fare, ma ucciderlo, se non mi dimostrano che è necessario, mi sembra barbarico.
Se c’è una “colpa” è quella è dei decisori nazionali che non hanno stabilito dei limiti condivisi, se li vogliono mettere. Cioè: vogliamo gli orsi (e i lupi e i cinghiali etc etc)? Se li vogliamo: quanti? dove? rinunciamo a degli spazi nostri? Diciamo alla gente (e sarebbe ora di considerarci parte attiva e pensante e responsabile) guarda che se superi quel confine ci vai a tuo rischio e pericolo… guarda che noi cercheremo di aiutarti, ma ciò ha un costo: assicurati, informati, facci sapere dove sei…
Un buon cristiano pensa che la natura gli è stata data da Dio, ma proprio perché non è sua deve disporne con amore e rispetto. Un ateo rispetta i compagni del misterioso viaggio che sta compiendo. Un arrogante consuma, distrugge e uccide senza ragione se non l’appagamento immediato. Ma quest’ultimi sono ben più fastidiosi di un orso pericoloso…