Educazione ai Complotti

Bello spunto, interessantissime possibilità di sviluppo e metaforizzazione. Ma poi, puntata dopo puntata, la trama si complica,: ciò che credi non è; appaiono altri personaggi; c'è tanto amore e c'è tanta morte, ma mai banali... eroici, possessivi...; complotti... Tutto diventa da verosimile ad inverosimile e il dolce lascia spazio allo zuccheroso, all'appicicaticcio... al finto. Sarà questo che piace ai moderni spettatori? L'inverosimile creduto come verosimile o vero? Forse è per questo, per questa educazione da telefilm che molti credono ai complotti irreali e non vedono più la realtà? Forse...

In questi giorni di zona arancione/rossa ho cominciato a vedere una serie di telefilm su RaiPlay. Bella idea e bella intuizione iniziale, leggiamo: “Beforeigners è una serie televisiva norvegese in sei parti che è stata presentata in anteprima il 21 agosto 2019… è stata creata e scritta da Eilif Skodvin e Anne Bjørnstad e diretto da Jens Lien. Beforeigners è prodotto da Rubicon TV AS… la serie è stata nominata per il miglior dramma norvegese… La serie si svolge a Oslo, dove improvvisi lampi di luce compaiono nella baia di Bjørvika. Un gran numero di persone di epoche diverse del passato – età della pietra, età vichinga e XIX secolo – appare improvvisamente nel presente. L’agente di polizia Lars Haaland (Nicolai Cleve Broch) e sua moglie incinta incontrano i primi “migranti di volta”, che parlano l’antico norvegese.

Quasi due decenni dopo, i cosiddetti “Beforeigners” lottano per integrarsi nella moderna società norvegese. Alcuni degli individui del 19 ° secolo hanno trovato lavoro come giornalisti, impiegati e insegnanti, mentre la maggior parte dei vecchi norvegesi sono senzatetto e dormono nei parchi. Gli Stone Age vivono ai margini e nelle foreste. Molti norvegesi moderni percepiscono questi “rifugiati” come un drenaggio per la società.

Lars Haaland ora vive da solo con sua figlia Ingrid, 18 anni, mentre la sua ex moglie vive da neo-vittoriana con un marito del 19 ° secolo. Lars è dipendente dalle “gocce di tempo” e viene sballato ogni sera. Combatte con la sua ex moglie su Ingrid perché la loro figlia vuole andare a Russefeiring, una festa tradizionale per i liceali norvegesi. Più tempo i migranti continuano a comparire nel porto su base giornaliera.

Una donna con tatuaggi dell’età della pietra e denti marci viene trovata morta su una spiaggia…”.

Bello spunto, interessantissime possibilità di sviluppo e metaforizzazione. Ma poi, puntata dopo puntata, la trama si complica,: ciò che credi non è; appaiono altri personaggi; c’è tanto amore e c’è tanta morte, ma mai banali… eroici, possessivi…; complotti… Tutto diventa da verosimile ad inverosimile e il dolce lascia spazio allo zuccheroso, all’appiccicaticcio… al finto. Sarà questo che piace ai moderni spettatori? L’inverosimile creduto come verosimile o vero? Forse è per questo, per questa educazione da telefilm che molti credono ai complotti irreali e non vedono più la realtà? Forse…

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