Se ci fosse Piero

Nelle cronache di Piero Chiara si potrebbe trovare traccia di un appunto sul carattere di alcuni vini: “il nebbiolo –avrebbe potuto dire lo scrittore luinese- è come “un uomo acerbo ma esperto del mondo. Un provinciale accorto, apparentemente distratto; ancora da farsi. Ma già capace di profondi profumi di vita e nervose e giovanili sensazioni gustative. Un uomo da sposare –avrebbe detto Mamarosa- agile e scapigliato da giovane, ricco e piacevolmente lungo da vecchio”. Mentre dell’amarone avrebbe potuto dire che è “come una donna matura, nel pieno degli anni e della sua femminilità. Piacevole miscela di profumi noti e fragranze esotiche; al tatto corposa e piena; se la/lo assaggi ne apprezzi la vena dolce, materna appena appena scalzata dal ricordo dei giovanili ardori. Delizioso connubio”. Se Chiara fosse qui, mi sarebbe piaciuto offrirgli un bicchiere (non di più, poi l’amarone ottunde passioni e sentimenti) dell’amarone classico Cesari 2010 (15°). Un vino dai profumi ricchi e profondi, che si svelano piano piano; in bocca la morbidezza potente si bilancia bene con la freschezza e la bocca è piena, corposa. Un bicchiere scalda l’animo e lo predispone all’azione; due rilassano e favoriscono il dialogo; tre tranquillizzano e predispongono ad un sonno lungo e pieno. Ah, potrebbe dire, parafrasando: “il piatto piange se non ha l’amarone”!

Visite: 1851

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *