Ringraziamo Cota

Ringraziamo il verde Cota e la sua giunta (ma ringraziamo anche Chiamparino che non ci ha messo mano) se in questi mesi abbiamo dovuto perdere tempo, indignarci, protestare (ma in silenzio perché è materia tabù), impazzire per capire una norma puramente astratta che impegnava i professori a periodici controlli con l’alcol test. Quasi che fossimo una categoria a rischio, con abbondanti casi di alcolismo, con pericoli forti tipo guidare aerei (ma poi tanto c’è la privacy e gli aerei vanno giù lo stesso!)… Il bello era, come ho già scritto, che non si parlava di politici locali (che scelgono ed investono soldi altrui) né di droghe né di altre categorie legate alla scuola né del fatto che ogni regione faceva di testa sua.

Nelle settimane scorse, girava la voce che il Governo avesse avocato a sé tutto ciò che riguardava i temi delle sicurezza sanitaria, superando il frammentario –e superficiale aggiungo io- approccio delle Regioni che solo pochi anni prima reclamavano il federalismo (mamma mia che delusione!).

Poi questa comunicazione dell’ASAPI che sta girando di nascosto: “Ai Dirigenti scolastici delle Scuole del Piemonte OGGETTO: Acol test per gli insegnanti
E’ ormai certo che la revisione e la modifica della tabella delle mansioni a rischio per il controllo
del consumo di alcol ha definitivamente escluso da tali controlli il personale docente di ogni ordine
e grado di scuola pubblica e privata; questa nuova tabella con le relative modifiche che riguardano
anche il consumo di sostanze stupefacenti oltre che di alcol sarà pubblicata a breve ma possiamo già
intendere, come notizia ufficiale, che il personale docente è stato finalmente escluso dall’obbligo.
Con i migliori saluti
Il Presidente ASAPI
Tommaso DE LUCA
Torino, 1 aprile 2015”.

Tanto tempo perso, tanti soldi sprecati, tanta superficialità emersa… ma perché non mettono come lettura obbligatoria per i politici Il Principe di Macchiavelli? Almeno saprebbero apprezzare da differenza fra ciò che è vero, ciò che è un problema vero, piuttosto che immaginarli… “Ma essendo l’intento mio scrivere cosa utile a chi l’intende, mi è parso più conveniente andare dietro alla verità effettuale della cosa, che all’immaginazione di essa”.

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