Addio caro barista


Un professionista serio, un uomo tranquillo in un bar elegante… sempre tranquillo, anche quando noi davamo fuori di matto. Dopo la sua pensione, l’ho rivisto poche volte e l’ultima, purtroppo, mi ha dato l’immagine di un uomo tremolante, col bastone, fragile. Di vetro. Quando l’avevo conosciuto, Renato Lagger era invece di altra consistenza. Era in piena, adulta forza. Gestiva il Bar 2000 di Omegna. Un bar elegante che ora non c’è più. Ricordo gli aperitivi oceanici e le voci stridule. Non una bella immagine, credo. Però lui è sempre stato serio, gentile, professionale… aveva lavorato all’estero, mi sembra di ricordare, ci serviva vini bianchi veneti e il caffè in tazzine di porcellana senza pubblicità. Insieme a lui ricordo qui i compagni dei lunghi aperitivi: immagini, voci, di cui ricordo solo a volte il nome. Molti di loro non ci sono più. Il bar intanto ha cambiato più volte gestione, le tazzine non sono più di porcellana ed ora il signor Lagger se ne è andato. Chiuso il sipario, si cambia scena… l

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