Emozioni da Patatine

Ci ho impiegato giorni prima che il ricordo riaffiorasse: sono ad una festa in un ristorante; in una ciotola ci sono delle patatine fritte, un po’ più cicce rispetto a quelle del sacchetto; le assaggio: sono fatte a mano! Sono patatine fatte a mano, ben cotte e piacevoli da mangiare; poi mi distraggo e dimentico. Così, ieri, quando Germana mi ha chiesto se ci fosse qualcosa che mi aveva colpito nelle cene prenatalizie, io le ho detto delle patatine. Ma non razionalmente, le parole mi sono uscite così.

La domanda ora a freddo è: meritano davvero attenzione, l’attenzione di un post? Io penso di sì: in un mondo che si sta polarizzando: da una parte cuochi esoterici e dall’altra analfabeti in cucina; in un mondo dove l’insalata non si lava e la maionese non si fa; in un mondo così fare bene le cose semplici è una borghese rivendicazione. Una rivoluzione simile a quella aizzata dai wurstel fatti con carne e non solo cotenna, degli hamburger di carne e non di soli tendini… un grido di rivolta che dice: cucinare è facile, cucinare è bello… fatelo semplice!

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