Over the top (alcholic)

Credo che i vini molto alcolici abbiano i loro estimatori. Trasversali ed originali. Mentre scrivo, penso ad un film di Allen e ad un paio di siparietti di cui sono stato testimone. Il primo dei quali a Casale Monferrato: bella e popolare Festa del Vino, verso mezzodì, una signora trentenne si avvicina ad un banchetto e chiede un bottiglia di “super barbera” a 15,5° per accompagnare un piatto di spezzatino che teneva nella destra. Bomba sensoriale. Alberto ed io, attirati dal cartello della “super”, stavamo proprio assaggiandola e la stavamo giudicando un po’ troppo esagerata: un mix di alcool, china, marmellata di piccoli frutti/amarena… in bocca, subito calda, piena, aggressiva in deglutizione… Un’esperienza particolare. Certo non da spezzatino. Se volete provare, cercatela: la fa l’Azienda Agricola Maurorei di Sala Monferrato. Da vigne vecchie, “centenarie” diceva la signora al banco. Secondo siparietto: l’Innominabile mi abbandona ad Offida e così, orfanello, vengo invitato al tavolo di un gruppo di giovani marchigiani. A cui piacciono i vini corposi. Ne beviamo una breve serie, sui 13,5/14°. E poi arriva lui, il Nero di Vite de Le Caniette. Un vino che dichiarava 15°, per cui era 15,3°. Come era? Esagerato, ovvio. Comunque piacevole: al naso un bouquet di caffé, legno, alcool, prugne secche; in bocca subito amaro, asprigno, caldo di alcool morbido; ma poi fresco con frutta piena e legno in evidenza. Anche qui, lo spezzatino lo vedo male… E il film di Allen? Boh, adesso non ricordo… sarà tutto quell’alcool!