Nero d’Avola vs Barolo

Nessuno sembra notare che fra i consigli per il 2023 che dà Taste Atlas (bello lo slogan: “Yep, you need to save this list. And you need to try them all, no excuses. Life is too short not to try all the best the world has to offer”. Concordo) ci sono anche quelli per il vino. Da assaggiare, tra i primi cinque scelti dalla redazione due vini italiani: il nero d’avola e il barolo. Due mondi distanti. E sia pure per un punto, il nero d’avola surclassa il barolo. Roba che noi, qui in Italia, non daremmo per certa. Comunque la lista è qui sotto. 

Io per me direi che me la posso cavare bene coi compiti: ne ho solo uno da assaggiare! Un vino da Fetească neagră rumeno. Da quest’uva -leggo- si ricavano “alcuni dei migliori vini rossi della regione, caratterizzati da aromi speziati e fruttati e da una buona trama di tannini. Il suo nome significa “fanciulla nera”, e la sua provenienza è l’antico principato di Moldavia. Questa regione storica ora forma la maggior parte della Repubblica Moldava e la regione confinante con la Romania orientale chiamata Moldova, con una parte del territorio originale che si trova anche in Ucraina. Nelle regioni rimaste all’interno dell’Unione Sovietica la Fetească neagră è in gran parte scomparsa, sebbene abbia continuato ad essere coltivata in Romania. Non la si trova invece al di fuori dell’Europa orientale”. (fonte https://www.quattrocalici.it/vitigni/feteasca-neagra/)

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