La Magna Charta: che emozione!

Una grande emozione è stata per me vedere dal vivo la Magna Charta Libertatum,la seconda (o terza, se si considerano le Costituzioni melfitane) pietra miliare del nostro moderno, democratico modo di vivere: senza più aristocratici e padroni di stirpe. Si tratta della seconda versione, quella più moderata, della carta dei diritti fondamentali dell’uomo suddito, poi cittadino: robetta come l’habeus corpus e cosucce così. Davvero bella la mostra che si può visitare a Vercelli e bella la storia dell’illustre vescovo vercellese, Guala Bicchieri; del legame -curioso in tempo di brexit- dell’Italia di allora (ma esisteva?) con il mondo anglosassone.

Eccola!

Per finire la bella giornata un pranzo in un ristorante lì vicino, che consiglio: bello e moderno, ma ricavato nell’antico ospedale cittadino: il DiQui. Suggestivo ed unico. Un’ottima panissa vercellese e un bicchiere di vino rosso. E per concludere, un pacco di riso Gigante di Vercelli, presidio Slow Food. Nel ristorante c’è infatti anche una piccola bottega di prodotti locali.

Verso sera ripensavo di essere stato così emozionato da essermi piano piano appoggiato sopra la teca per vedere da vicino quella bella, davvero bella, scrittura fitta. Da amanuense di gran valore. Una pergamena sottile, di gran pregio; una stupenda scrittura; bolli e ceralacche. Un’opera unica. Finché non sono stato ripreso da una signorina che ha minacciato l’accensione dell’allarme… Davvero una grande emozione, da meritare il rischio.

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