Ma la Guerra a Chi?

Sembra una barzelletta, ma è verità: l’11 dicembre del 1941 l’Italia dichiarò guerra agli Stati Uniti, Paese con cui c’erano decennali rapporti di amicizia e dove risiedeva e risiede una nutrita colonia di nostri emigrati. Un paesone, fra l’altro: grosso e grande. Un po’ come se ci dichiarassero guerra gli albanesi… Ma torniamo al ’41, noi eravamo già in guerra con Inghilterra e Francia, con l’Urss, la Jugoslavia, la Grecia, le colonie inglesi e francesi… roba da matti! E pensavamo anche di vincere…

E perché no? Mi chiede un mio allievo. “Perché noi non siamo una Nazione – gli rispondo- ma una somma di individui e una somma di individui fa azioni eroiche ma non vince”. Gli faccio notare che nella nostra scuola, somma di individui e non bene comune, nei giorni immediatamente precedenti il Natale si sono assentati (ferie, malattia, permesso…) decine di professori e di personale non docente, nonché una buona fetta di studenti: c’è chi va in vacanza, chi torna a casa, chi semplicemente si prende un po’ di riposo (“da chi, da cosa?” chioserebbe Marchionne). E non è un caso: è la regola del nostro italico sentire: una somma di individui, non una collettività. 

Ma la guerra a chi, con un Paese come il nostro? Meglio la pace.

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